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PORTA  PRAETORIA

 

 

La Porta Praetoria, aperta sul lato orientale della cortina muraria, era la maggiore delle quattro porte di Aosta romana.

 

La Porta è costituita da due cortine parallele, in ognuna delle quali si aprono tre arcate; lo spazio racchiuso all’interno rappresentava in origine un ampio cortile d‘armi (il cavedio). Il passaggio sotto la grande apertura centrale era carrabile, mentre i fornici laterali erano riservati al transito pedonale. Il paramento murario esterno oggi visibile sul lato ovest è costituito da grossi blocchi di puddinga (un conglomerato naturale di origine sedimentaria fluviale), ma è presumibile che in origine presentasse un ulteriore rivestimento in travertino. Sull‘attuale fronte esterno orientale della Porta, monumentalizzato nella prima metà del I sec. d.C, in un momento successivo alla costruzione, sono ancora visibili i resti del rivestimento in bardiglio di Aymavilles (marmo grigio-azzurro locale) e in marmo bianco proveniente dalle cave di Carrara. Le imponenti dimensioni dell‘edificio antico, ancora oggi ben conservato, sono in parte percepibili tenendo conto che il piano di calpestio della città romana si trovava ad una quota inferiore di circa 2 metri rispetto al moderno piano di frequentazione. 

 

Durante il Medioevo i signori De Porta Sancti Ursi (poi divenuti Signori di Quart) presero possesso della porta e delle due torri che la fiancheggiavano per trasformarle in abitazione fortificata. Sopra le arcate, in corrispondenza dell'antico camminamento di ronda, era stata costruita una cappella dedicata alla SS. Trinità. Fino al XVIII secolo una serie di costruzioni ostruivano le arcate centrali e meridionali, e l'unico accesso alla città era costituito dal passaggio nord: questo spiega perchè l'asse viario si sia spostato, orientandosi di conseguenza più a settentrione.

 

I restauri

I lavori di ripristino condotti negli anni '30 del secolo scorso comportarono la demolizione delle costruzioni medievali ad esclusione della torre settentrionale (Torre dei Signori) e il restauro di quelle meridionali oggi occupate da un ristorante. Nel dicembre del 2001, invece, si è concluso il restauro conservativo delle parti in pietra del monumento. Tale intervento si era reso necessario per il progressivo degrado, causato da diversi fattori climatici e ambientali, del paramento murario lapideo costituito per la maggior parte di puddinga (conglomerato naturale). Durante l'esecuzione delle diverse fasi dell'intervento sono emersi nuovi elementi che hanno permesso di avanzare inedite considerazioni relative all'evoluzione edilizia del monumento.

 

Tra il 2011 e il 2013 ha avuto luogo una complessa campagna di indagini archeologiche e di restauri che hanno aggiunto importanti nuovi tasselli di conoscenza del monumento e di come quest’ultimo abbia influenzato lo sviluppo urbanistico e viabilistico cittadino in quest’area. E’ stata altresì l’occasione per riportare alla luce il reale sviluppo volumetrico della Porta e renderlo definitivamente apprezzabile grazie all’asportazione del sedime stradale accumulatosi nel tempo e alla posa, in sua vece, di aeree passerelle in acciaio.

 

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

 

P. BAROCELLI, Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, foglio 28: Aosta, Firenze 1962, pp. 57-66.

 

F. CORNI, Aosta antica, la città romana, Aosta 2004, pp. 32-51.

 

M.C. FAZARI, La cinta muraria di Aosta, Aosta 2005.

 

S. FINOCCHI, Aspetti della colonizzazione romana nell’occidente padano: le fortificazioni urbane, in Atti del Congresso sul Bimillenario della città di Aosta, Aosta 5-20 ottobre 1975, Bordighera 1982, pp. 317-341.

 

R. MOLLO MEZZENA, Augusta Praetoria e il suo territorio, in Archeologia in Valle d’Aosta - dal Neolitico alla caduta dell’Impero romano 3500 a.C. - V sec. d.C., Aosta 1981, pp. 68-75.

 

 

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