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AUGUSTA  PRAETORIA

 

 

INIZIA LA COSTRUZIONE DELLA CITTA'

 

Augusta Praetoria Salassorum era il nome completo della colonia, forse ascritta alla Tribus Sergia, voluta da Augusto, a guardia dei nodi viari entro le valli alpine. Nella Regio XI infatti, la Valle d'Aosta, con i passi del Piccolo e del Gran San Bernardo, dominava i percorsi verso i paesi d'oltralpe.

 

Per giunta la pacificazione dei Salassi, la popolazione originaria del luogo, era ancora instabile, per cui serviva un presidio per la difesa e la romanizzazione di queste vallate montane.

 

LA STORIA

 

Una leggenda narra che i Salassi discendessero da Ercole, a cui seguì Cordelio figlio di Statielo, discendente della stirpe di Saturno. Questo si sarebbe messo a capo dei Salassi e si sarebbe stanziato nella Valle d'Aosta dove avrebbe fondato la mitica città di Cordela. Nel II sec. a.c. la Valle d'Aosta fu comunque occupata dai Salassi, popolazione di origine celto-ligure stanziata tra il Canavese e la valle della Dora Baltea, probabilmente “imparentata” con gli Allobrogi della Savoia. Ben presto dovettero difendersi dalle mire espansionistiche dei Romani, interessati ad assumere il controllo di un territorio così strategico.

 

Nel 143 a.C. i Salassi furono sconfitti dalle legioni del console Appio Claudio Pulcro, ma riuscirono tuttavia a resistere alla dominazione romana fino al 25 a.c. quando dovettero cedere alle truppe del luogotenente di Augusto: Aulo Terenzio Varrone Murena. Augusto fondò qui una città, le diede il suo nome e vi inviò tremila soldati delle coorti pretoriane, da cui il nome "Augusta Praetoria Salassorum".

 

I Romani costruirono qui una cittadella fortificata che garantisse il transito lungo le vie consolari che collegavano l'alta Italia con l'Europa nord occidentale. Aosta infatti raccoglie e sintetizza le migliori esperienze architettoniche della Roma imperiale. La sua pianta rettangolare ha i lati di m 724 x 572 con l'asse maggiore parallelo all'andamento della valle, nell'ansa che precede la confluenza del torrente Buthier con la Dora.

 

L'attuale via centrale corrisponde all'antico "Decumanus Maximus", quel tratto della strada delle Gallie che, proveniente da Roma, passava sotto l'Arco di Augusto e dalla Porta Praetoria e conduceva alla corrispondente porta occidentale, la Porta Decumana.

 

La prima cosa che si incontra entrando in città è l'Arco di Augusto, poi si superano le mura attraverso l'imponente Porta Praetoria e si scorge il superbo Teatro. L'area degli spettacoli era infatti periferica, accanto alle porte cittadine, seppure interna alle mura.

 

Aosta mantenne pressochè le dimensioni della città romana per diversi secoli e le sue opere idrauliche furono utilizzate fin quasi all'età moderna. Caduto l'impero romano, le invasioni barbariche la distrussero quasi completamente e nel X secolo, della superba città romana non rimanevano che i monumenti imperiali ed alcuni monconi di edifici privati.

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